PREMESSA
Le librazioni lunari rappresentano un fenomeno affascinante che permette agli osservatori di scrutare circa il 9% dell’emisfero opposto rispetto a quello rivolto verso la Terra. Nonostante molte persone dedichino il loro tempo all’osservazione delle pianure, valli e altipiani del lato visibile, grazie alle librazioni è possibile esplorare alcune regioni al di là del lembo visibile, situandosi ai confini dell’emisfero che normalmente non sarebbero visibili.
Questo fenomeno è reso possibile dalle vibrazioni o oscillazioni apparenti del disco lunare, causate principalmente dalla leggera asincronia tra i periodi di rotazione e rivoluzione della Luna. Le librazioni consentono agli osservatori di ottenere viste alternative di regioni lunari, sia in termini di latitudine che di longitudine. Questa prospettiva dinamica aggiunge un elemento intrigante all’osservazione lunare, offrendo la possibilità di esplorare in modo più approfondito la superficie del nostro satellite naturale.
COME VEDERE L’ALTRA FACCIA DELLA LUNA
Le librazioni in latitudine sono dovute al fatto che un punto sull’equatore lunare, ad ogni lunazione, si sposta a 6 gradi e 41 primi al di sopra del piano dell’orbita, per poi trovarsi 14 giorni più tardi al di sotto dello stesso valore. Questo fenomeno rende alternativamente visibili le regioni polari nord e sud. Per quanto riguarda le librazioni in longitudine, un punto sulla superficie lunare subisce uno spostamento di 8 gradi sia ad est che a ovest alternativamente durante il corso di una lunazione, consentendo così l’osservazione di regioni al di là del lembo orientale e occidentale. Questo secondo tipo di librazione trova spiegazione nell’ellitticità dell’orbita lunare.
Inoltre, considerando la regolarità della rotazione lunare sul proprio asse e la variabilità della velocità di rivoluzione dovuta al moto più rapido al Perigeo rispetto all’Apogeo, si verifica la librazione parallattica. Quest’ultima è influenzata dal fatto che l’osservatore terrestre non si trova al centro della Terra.
La combinazione di questi effetti genera una curva spiraleggiante all’interno di un cerchio di circa 10 gradi, soggetta a qualsiasi punto sulla superficie lunare. Questa è la librazione detta “a parente”. Per condurre osservazioni sistematiche delle regioni al di là del lembo lunare, è necessario considerare vari fattori che contribuiranno al successo dell’osservazione.
In un’epoca in cui la Luna è stata ampiamente studiata attraverso sonde spaziali e missioni come il programma Apollo, le zone di liberazione in entrambi gli emisferi, note grazie a questi sforzi, diventano il punto focale delle osservazioni. Il desiderio di approfondire lo studio della Luna, comprese le strutture superficiali al limite dell’osservabilità, è la motivazione principale per intraprendere questa ricerca.
La visibilità delle regioni oltre il lembo durante una specifica lunazione non è casuale, ma determinata dalla geometria orbitale della Luna. Con i dati necessari, è possibile programmare osservazioni mirate a una particolare zona di liberazione. Secondo la convenzione dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU), valori negativi della liberazione di longitudine indicano la visibilità di regioni al bordo ovest, mentre valori positivi indicano una liberazione spostata verso il bordo est. Analogamente, valori negativi della liberazione di latitudine indicano la visibilità di regioni al bordo sud, mentre valori positivi indicano una liberazione di latitudine spostata verso il bordo nord.
OVALIZZAZIONE DI MARI E DI CRATERI
Le caratteristiche superficiali che osserviamo sul disco lunare appaiono prevalentemente circolari nella regione centrale, a meno che non si tratti di casi noti di sovrapposizione di crateri. Quando ci spostiamo dal centro del disco lunare verso il bordo, noteremo che tali strutture assumono gradualmente una forma ovalizzata, influenzata dagli effetti di prospettiva e dalla sfericità non perfetta della Luna. Questo fenomeno di ovalizzazione diventa più evidente man mano che ci avviciniamo al lembo lunare.
Un esempio significativo di questa ovalizzazione è evidente nei crateri come Hevelius, Riccioli e Grimaldi, situati a breve distanza dal lembo occidentale. Pythagoras, un cratere di 120 km di diametro con pareti alte 4800 m e un grande picco centrale, offre un caso eclatante di come la sua conformazione appaia ovalizzata quando visto dal lembo di NW.
Nel lembo orientale, troviamo esempi simili di ovalizzazione nelle strutture come Langrenus, Vendelinus, Petavius e Fornerius, anche se queste sono soggette allo schiacciamento prospettico prima del bordo lunare.
Anche nelle zone pianeggianti, come il Mare Australe (a sud-est) e il Mare Humboldtianum (a nord-est), la prospettiva causa un effetto di schiacciamento, rendendo queste vaste estensioni visibili solo come limitate aree di colore più scuro.
Va considerato che oltre allo schiacciamento prospettico, l’effetto negativo introdotto dalla turbolenza atmosferica può limitare notevolmente le osservazioni lunari, specialmente nelle regioni vicine al lembo. La combinazione di questi fattori rende complesso il lavoro di analisi visuale e acquisizione di immagini, che mirano a rappresentare realisticamente la conformazione della Luna.
Per un monitoraggio completo delle zone di liberazione, potrebbe essere interessante costruire un archivio delle diverse strutture presenti. Oltre alle osservazioni visive, le acquisizioni di immagini, che possono essere fotografiche o video con telecamere digitali, saranno particolarmente utili. Questo consentirà di esplorare in modo più dettagliato quel 9% dell’emisfero nascosto, rendendo possibile uno studio approfondito delle caratteristiche lunari.