Il lander americano Odysseus è allunato!

Per la prima volta in 52 anni, una navicella spaziale statunitense ha raggiunto la superficie lunare. Il lander, noto come Odysseus e con un’altezza di poco più di quattro metri, è stato progettato dalla società privata Intuitive Machines, con sede a Houston, Texas, per il trasporto di piccoli carichi sulla Luna. Alle 18:11 ora della costa est degli Stati Uniti, corrispondenti alla mezzanotte e 11 minuti in Italia, la navicella ha finalmente toccato il suolo lunare, segnando un momento storico che sarà ricordato per generazioni. L’orologio segnava le 00:24 in Italia, mentre il mondo teneva il fiato sospeso, rivolgendo lo sguardo verso il cielo notturno.

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Dal 1972, precisamente dall’11 dicembre, un evento del genere non accadeva: l’ultima missione ad atterrare sulla Luna era stata Apollo 17. Mentre il lander lunare trasmetteva segnali alla Terra, il direttore della missione e capo del dipartimento tecnologico di Intuitive Machines, Tim Crain, ha ammesso che l’incertezza gravava sull’esito finale della missione. Tuttavia, il CEO Steve Altemus ha pronunciato le parole tanto attese: “Benvenuti sulla Luna”. Altri membri del team, direttamente dalla base di Intuitive Machines, hanno confermato il successo dell’atterraggio. Crain stesso ha poi dichiarato: “Senza dubbio, la nostra attrezzatura si trova sulla superficie lunare. E stiamo trasmettendo, quindi, congratulazioni a tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario risultato”.

Questo successo segna un punto di svolta per le missioni spaziali private, soprattutto dopo i recenti fallimenti del lander Peregrine dell’azienda americana Astrobotic e di altre due missioni giapponesi e israeliane. In collaborazione con la NASA, saranno scattate una serie di immagini per documentare gli effetti dell’atterraggio sulla superficie lunare e sull’ambiente circostante. Il sito di atterraggio è stato selezionato in una zona pianeggiante vicino al cratere Malapert A, dedicato all’astronomo belga Charles Malapert, situato a circa trecento chilometri dal polo sud lunare. Questa regione è di particolare interesse scientifico per la presenza di acqua ghiacciata nascosta nei crateri circostanti.

Odysseus ha intrapreso il suo viaggio il 15 febbraio, lanciato dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida, a bordo di un razzo SpaceX, la compagnia spaziale fondata da Elon Musk. Dopo aver percorso oltre un milione di chilometri, il lander è entrato in orbita lunare mercoledì scorso, preparandosi per la delicata manovra di discesa. Circa tredici minuti prima dell’atterraggio, Odysseus ha attivato i motori per iniziare la fase finale del suo viaggio, procedendo verso la superficie lunare con un team di controllo a terra pronto a intervenire in caso di emergenza. Non tutto è stato privo di tensione durante la fase di discesa: la compagnia di Houston ha reso noto che uno strumento laser progettato per rilevare dati sull’altitudine e la velocità non ha funzionato come previsto. Tuttavia, il “bip” di conferma dall’atterraggio ha portato sollievo a tutti coloro che seguivano la missione con il fiato sospeso.

Odysseus è progettato per operare per un giorno lunare, equivalente a circa quattordici giorni terrestri, e rappresenta solo l’inizio di ciò che potrebbe essere una nuova era di esplorazione lunare, sia per enti governativi che per aziende private. Con l’umanità che continua a guardare verso le stelle, questo successo segna un passo avanti significativo nel nostro viaggio per comprendere e conquistare l’universo che ci circonda.

Piergiovanni Salimbeni è un giornalista iscritto all'ordine professionale dei giornalisti della Lombardia. Appassionato di Geologia lunare e osservazione lunare sin dagli anni Novanta è stato Coordinatore del Geological Lunar Researches Group e Responsabile della Allerta TLP ( Transient Lunar Phenomena) per la BAA. Attualmente è direttore de "La Rivista della Luna" e tester di ottiche astronomiche e naturalistiche sugli altri siti di sua proprietà www.binomania.it e www.termicienotturni.it.

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